SACRAMENTALI IN USO AGLI ESORCISTI CATTOLICI
SACRAMENTALI IN USO AGLI ESORCISTI CATTOLICI
Prima di iniziare a parlare dei sacramentali, è necessario affrontare una piccola questione. Nel corso di questa nostra trattazione circa gli esorcismi e le possessioni diaboliche, abbiamo avuto modo di approfondire il fatto che affinché un esorcismo, o una preghiera di liberazione, abbiano efficacia bastano tre elementi: essere battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, avere fede ed operare ordinando la liberazione nel santo nome di Gesù.
Gesù stesso, del resto, scacciava i demoni con il solo uso della parola. Egli, molto semplicemente, ordinava ai demoni di andarsene dal corpo del posseduto, e questi se ne andavano. Gesù non faceva uso né di olio, né di acqua esorcizzata, né di altro: la sua voce e l'autorità (divina) che provenivano dalla sua persona erano sufficienti.
Ma perché oggi, allora, gli esorcisti – e chi pratica preghiere di liberazione – fanno ricorso anche ad altri “mezzi”, quali ad esempio immagini sacre, crocifissi e gli stessi sacramentali(acqua, olio e sale esorcizzati)? Non basta la fede in Dio e un ordine dato nel nome di Gesù per scacciare i demoni?
In effetti, sì: essere battezzati, operare con fede e farlo nel nome di Gesù è più che sufficiente a liberare un posseduto. Ma l'esperienza di molti esorcisti ci insegna che spesso il ricorso a determinati “simboli” e “segni sacri” si rivela di grande aiuto: a volte, addirittura, si arriva ad una liberazione proprio grazie all'uso di questi “mezzi”.
1) I SIMBOLI
A ben guardare, una croce, una bibbia o un'immaginetta della Vergine Maria posti sulla fronte dell'indemoniato non dovrebbero causare ai demoni presenti alcuna sofferenza: essi sono puri spiriti e non possono essere “irritati” da oggetti materiali… Se così fosse verrebbe da chiedersi dove sarebbe più opportuno porre la croce: se sulla fronte o sul petto. Dove dovemmo localizzare esattamente, nel corpo del posseduto, la presenza demoniaca? No, in realtà la questione è un'altra e si spiega in maniera molto più semplice: la croce, la bibbia o le immagini religiose, sono “elementi” che rappresentano – che “significano” – delle precise realtà spirituali. Usare questi mezzi con fede, significa avvalersi di simboli spirituali. E non è la croce in quanto tale o l'immaginetta sacra a determinare un tormento negli spiriti presenti nel corpo dell'indemoniato, ma il simbolo che la croce rappresenta, ciò che essa “rievoca” loro. Lo ripeto: è il simbolo che quell'elemento acquista in forza della fede, e non l'oggetto in sé, a determinarne l'effetto di tormento e a volte di liberazione dai demoni. Ovviamente se questi “mezzi”, poi, oltre ad essere usati con fede, sono anche benedetti, l'effetto è maggiore.
2) I SACRAMENTALI: “SEGNI SACRI”
Al Can. 1166 del CDC leggiamo: “I sacramentali sono segni sacri con cui, per una qualche imitazione dei sacramenti, vengono significati e ottenuti per l'impetrazione della Chiesa, effetti soprattutto spirituali“.
Questa definizione di “sacramentali“, fornita dal Codice di Diritto Canonico, già da sola basta a spiegare il perché della loro “efficacia”. I Sacramentali – così come anche la semplice acqua benedetta – non sono solamente “simboli”: essi hanno qualcosa in più. I Sacramentali – quali l'acqua, l'olio e il sale esorcizzati – in forza della speciale benedizione che ricevono dal sacerdote, acquistano un concreto “effetto spirituale” grazie all'impetrazione della Chiesa, ossia per il potere che Cristo ha conferito alla Chiesa dopo averlo guadagnato con la sua morte in croce. I Sacramentali, dunque, sono di grande giovamento negli esorcismi e nelle preghiere di liberazione, perché hanno il potere di sortire un autentico “effetto spirituale” capace di produrre grandi tormenti negli spiriti maligni – a volte fino alla liberazione. Pure in questo caso, come per il precedente, utilizzare questi “strumenti” con fede viva, non può che aumentarne l'efficacia.