Capitolo 11

Secondo libro dei Maccabei
[1] Intanto il Maccabeo e i suoi uomini, guidati dal Signore, rioccuparono il tempio e la città [2] e distrussero gli altari innalzati dagli stranieri sulle piazze e i recinti sacri. [3] Purificarono il tempio e vi costruirono un altro altare; poi, facendo scintille con le pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un’interruzione di due anni e prepararono l’altare degli incensi, le lampade e l’offerta dei pani. [4]Fatto ciò, prostrati a terra, supplicarono il Signore di non farli più incorrere in quei mali ma, qualora peccassero di nuovo, di venire da lui corretti con clemenza, e non abbandonati in mano a un popolo di barbari e bestemmiatori. [5] La purificazione del tempio avvenne nello stesso giorno in cui gli stranieri l’avevano profanato, il venticinque dello stesso mese, cioè di Chisleu. [6] Con gioia passarono otto giorni come…
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Capitolo 12

Secondo libro dei Maccabei
[1] Conclusi questi accordi, Lisia ritornò presso il re; i Giudei invece si diedero a coltivare la terra. [2] Ma alcuni dei comandanti dei distretti, e precisamente Timòteo e Apollònio, figlio di Genneo, Girolamo e Demofonte e, oltre questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di Cipro, non li lasciavano tranquilli né vivere in pace. [3] Gli abitanti di Giaffa perpetrarono un’empietà di questo genere: invitarono i Giudei che abitavano con loro a salire con le mogli e con i figli su barche allestite da loro, come se non ci fosse alcuna cattiva intenzione a loro riguardo, [4] ma fosse un’iniziativa di tutta la cittadinanza. Essi accettarono, desiderosi di rinsaldare la pace, e lontani da ogni sospetto. Ma quando furono al largo, li fecero affondare in numero non inferiore a duecento. [5] Quando Giuda fu informato di questa crudeltà compiuta…
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Capitolo 13

Secondo libro dei Maccabei
[1] Nell’anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea con numerose truppe; [2] era con lui Lisia, suo tutore e incaricato d’affari, che aveva con sé un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalieri, ventidue elefanti e trecento carri falcati. [3] A costoro si era unito anche Menelao, il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della patria, ma per la speranza di tornare al potere. [4] Ma il re dei re eccitò l’ira di Antioco contro quello scellerato e, avendogli Lisia dimostrato che era causa di tutti i mali, ordinò che fosse condotto a Berea e messo a morte secondo l’usanza del luogo. [5] Vi è là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere, dotata di un ordigno girevole che da ogni lato pende a precipizio sulla…
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Capitolo 14

Secondo libro dei Maccabei
[1] Dopo un periodo di tre anni, giunse notizia agli uomini di Giuda che Demetrio, figlio di Seleuco, sbarcato nel porto di Trìpoli con un grande esercito e la flotta, [2] si era impadronito del paese, eliminando Antioco e il suo tutore Lisia. [3] Un certo Àlcimo, che era stato prima sommo sacerdote, ma che si era volontariamente contaminato al tempo della rivolta, avendo capito che non si apriva a lui in alcun modo una via di salvezza e non vi era più la possibilità di accedere al sacro altare, [4] andò dal re Demetrio verso l’anno centocinquantuno, offrendogli una corona d’oro e una palma, oltre ai tradizionali ramoscelli di ulivo del tempio. Per quel giorno restò tranquillo. [5] Ma colta l’occasione favorevole alla sua follia, quando da Demetrio fu convocato a consiglio e interrogato su quali fossero lo…
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Capitolo 15

Secondo libro dei Maccabei
[1] Nicànore, avendo saputo che gli uomini di Giuda si trovavano nella regione della Samaria, decise di assalirli a colpo sicuro nel giorno del riposo. [2] Poiché i Giudei che l’avevano seguito per necessità gli dicevano: «Assolutamente non devi ucciderli in modo così crudele e barbaro; piuttosto rispetta il giorno che è stato onorato e santificato da colui che tutto vede», [3] quell’uomo tre volte scellerato chiese se c’era in cielo un Signore che aveva comandato di celebrare il giorno del sabato. [4] Essi risposero: «C’è il Signore vivente; egli è il sovrano del cielo, che ha comandato di celebrare il settimo giorno». [5] L’altro ribatté: «E io sono sovrano sulla terra, che comando di prendere le armi e di eseguire le disposizioni del re». Tuttavia non riuscì a mandare a effetto il suo crudele intento.[6] Nicànore, dunque, che si…
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