Di fronte alla troppa violenza che dilaga nel mondo, siamo chiamati a un di più di nonviolenza, che non significa passività, ma promozione attiva del bene. Infatti, se è necessario estirpare l'erba del male, è ancora più urgente seminare il bene: coltivare la giustizia, accrescere la concordia, sostenere l'integrazione, senza mai stancarsi; solo così si potranno raccogliere frutti di pace.